POGGIO MOIANO

Provincia di Rieti
Abitanti: 2673
Superficie: kmq 26,81
Altitudine: m 502
 
 
Un antichissimo abitato
È il centro più significativo della zona che si incontra, a pochi chilometri dalla Salaria, sulla statale Ticinese. Nucleo abitato antichissimo, com’è testimoniato dai numerosi reperti archeologici venuti alla luce nel suo territorio: annotazione, questa, che può sembrare persino scontata in un’area che sta a ridosso di Monteleone Sabino, il centro archeologicamente più rilevante della Sabina, esistendovi in antico la città di Trebula Mutuesca; per tacere dei rinvenimenti di importanti monumenti funebri nella località di Osteria Nuova, sempre in territorio di Poggio Moiano: un’area assai prossima, secondo gli archeologi, all’antica città di Vicus Novus. Nel Municipio, del resto si trovano alcune statue di epoca romana, tra le quali una copia mutilata dell’Afrodite Cnidia di Prassitele, già a Palazzo Torlonia; due leoni marmorei sono murati sulla facciata del Palazzo Santoboni; elementi decorativi che si presumono provenienti da un sepolcro di tarda età repubblicana sono visibili sulla strada per Poggio Moiano, all’ingresso della tenuta di proprietà della Fondazione Pepoli. Provengono da questo territorio le 98 statue appartenenti alla villa dei Brutii Singulares, conservate nel museo nazionale di Copenaghen. Il toponimo si ricava dal Colle di Miana o Mediana sul quale esisteva certamente un insediamento romano, testimoniato dalla presenza di cospicui resti d’epoca, sulle pendici del quale colle sorge attuale abitato di Poggio Moiano.
Le prime notizie certe dell’abitato di Poggio Moiano sono del “Regesto farfense” che indica una località Meiana fin dal 998. Nel Medioevo, Poggio Moiano fu in possesso, con altri castelli, del conte Teodino il quale, nel 1085, donò buona parte del territorio all’Abbazia di Farfa. Nel 1262 è confermata la pertinenza a Farfa del Podio Moiano. Successivamente fu dominato dagli Anguillara, dai quali, nel ‘500, pervenne ai Savelli che lo vendettero ai Borghese nel 1633, prima di entrare a far parte dei domini dei Torlonia.
 
Poggio Moiano, oggi
L’impianto urbano è caratterizzato dall’aspetto medioevale, con viuzze strette e scoscese.
Il paese è stato notevolmente danneggia­to dai bombardamenti dell’ultima guerra che hanno distrutto il Palazzo baronale. Nella sua area è stata costruita la sede municipale. Dell’antico paese restano le mura del castrum e di una delle porte d’ingresso, l’Arco Scardocci.
La Parrocchiale di San Giovanni Battista conserva una scultura lignea policroma dell’Assunta, pregevole opera di artista romano del ‘600.
La rurale Chiesa di San Martino, a circa un chilometro dal centro, abbandonata fino al 1972, allorché venne restaurata a cura delle Belle Arti, presenta una facciata completamente decorata da frammenti antichi e altomedioevali, sormontata da un campaniletto a vela, privo di campane, e con un portale in pietra calcarea al di sopra del quale si apre un rosone di semplice fattezza. A destra sono murati i ruderi di una tomba romana, con motivi floreali, e a sinistra frammenti ornamentali a fiori e geometrici che si presume derivino a loro volta da una tomba romana.
L’interno, ad unica navata, con abside rotonda, presenta un affresco raffigurante San Martino che divide il mantello. Un altro affresco, a sinistra, raffigura Sant’Antonìo Abate, protettore degli animali, la cui presenza richiama al carattere rurale dell’edificio sacro. La prima documentazione riguardante San Martino è del 1343, periodo nel quale la chiesa venne verosi­milmente eretta.
Altro motivo di richiamo e di peculiare originalità qual è la festa dell’Infiorata, celebrata nell’ultimo sabato di giugno. In questa data, il viale Umberto I, la piazza Vittorio e la via Garibaldi vengono ricoperti da tappeti floreali la cui squisita fattezza ha consentito all’lnfiorata di collocarsi fra le più celebrate manifestazioni regionali del genere. La raccolta dei fiori viene effettuata nei giorni immediatamente precedenti, quindi, nella data predetta, vengono realizzati 80 quadri.
Negli ultimi anni Poggio Moiano è diventato sede del Carmen Sabinutn, concorso letterario a premi che riunisce numerosi autori di opere poetiche e di prose e che è diventato un appuntamento di grande pregio per tutta la Sabina.